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Direttore Ninni Raimondi
 
 
L'Analisi 
Solaris 60, una barca in grado di navigare ovunque 
a cura di Ninni Raimondi
 
 
 
Solaris 60, una barca in grado di navigare ovunque 
 
Una barca di alta qualità, destinata a durare nel tempo e di navigare ovunque, in qualunque condizione. Ecco tutte le nostre considerazioni dopo aver provato in mare il Solaris 60. 
Il Solaris 60 è stato presentato nei saloni nautici del 2020. La barca è a pieno titolo un minimaxi, la sua lunghezza fuori tutto è di 18,61 metri. Disegnata da Soto Acebal, progettista argentino che ormai da anni collabora con il cantiere di Aquileia, il Solaris 60 racchiude in sé tutte le caratteristiche del marchio Solaris: grande qualità di costruzione, eleganza, performance. 
Noi abbiamo provato la barca a La Spezia nell’arco di due giorni, ospiti di Luca Clerici, proprietario di Silk, il secondo esemplare di Solaris 60 andato in acqua nel marzo 2021. La prova si è svolta in una giornata dove il sole si alternava alle nuvole e il vento saliva e scendeva secondo logiche imprevedibili. Questo però ci ha permesso di testare la barca con venti molto leggeri e brezze più sostenute. 
La barca può essere definita un fast cruiser. Le linee stilistiche dello scafo sono molto eleganti, ma nel contempo mantengono intatto lo spirito sportivo di un performance: tuga bassa, area timoneria enorme, bordo libero di medie dimensioni. 
 
Solaris 60: com'è costruita la barca 
La barca è realizzata nei nuovi capannoni della Solaris, che eccellono per tecnologia e organizzazione. 
Laminata a mano in sandwich di Airex con strati iniziali di vinilica, ai quali succedono strati di stuoie di vario tipo, comprese quelle unidirezionali nei punti di maggior sforzo, impregnate con resine poliuretaniche. L’Airex è fissato alla prima pelle con la tecnica del sacco del vuoto, cosa che ne garantisce la massima adesione. In zone come chiglia e timone ci sono dei rinforzi in carbonio. 
Le paratie principali sono in composito rifinito con tranciato dello stesso legno degli interni. La paratia centrale è particolarmente spessa per dare maggior solidità e rigidità allo scafo. 
 
Le appendici e il piano velico 
La chiglia del Solaris 60 ha una lama di deriva in ghisa con un bulbo in piombo per un pescaggio di 3,20 metri. Per quanto la barca offra un albero standard, questa chiglia è stata studiata per sfruttare al massimo l’albero maggiorato in alluminio, che poi è quello che prendono tutti gli armatori. 
Volendo si possono avere altre chiglie, ma si entra nel campo della personalizzazione spinta. Ad esempio è possibile avere la chiglia in Weldox 700, uno speciale acciaio che permette di creare al posto della lama di deriva in pieno di ghisa, uno scatolato vuoto che fa risparmiare circa 300 chili, peso che sarà aggiunto al siluro aumentando così la coppia raddrizzante e di conseguenza la potenza della barca. 
Anche la chiglia in Weldox bisogna intenderla come personalizzazione, perché può essere adatta alle esigenze dell’armatore. Se questi vuole un pescaggio di 3,00 metri perché nel porto dove tiene la barca 3,20 è proibitivo, il cantiere realizza per lui la chiglia giusta per quel pescaggio. 
 
Il timone è un doppia pala profondo che garantisce il massimo controllo della barca anche quando questa è decisamente sbandata. Il piano velico standard prevede un fiocco autovirante, ma in alternativa si può montare, come fatto sull’esemplare da noi provato, un genoa al 106% che, insieme alla randa, forma un piano velico di 200 mq, 101 per la randa e 100 per il fiocco. 
 
La prova in mare del Solaris 60 
Il vento va dai 9 ai 13 nodi di reale, il mare non supera i 60 centimetri di onda, spesso molto meno. La barca trova il suo passo di bolina velocemente e, quando lo fa, la navigazione si fa entusiasmante. 
Nella nostra prova abbiamo superato più volte i dieci nodi e in oltre il 60% del tempo navigavamo con velocità molto prossime o uguali a quelle del vento reale. La barca è estremamente stabile. Per quanto non ci fosse mare, un paio di grandi onde lasciate da piccole navi di passaggio ci hanno dato l’opportunità di constatare come la barca affronti le acque in modo impeccabile e dia in ogni momento una grande sensazione di sicurezza. 
Il timone è leggermente duro, o meglio, non è particolarmente morbido, non sappiamo se l’effetto sia voluto o no, ma in ogni caso è un effetto che può risultare comodo per controllare meglio l’imbarcazione. 
Senza descrivere la barca passo per passo, cosa che risulterebbe quantomeno noioso, ci limitiamo a richiamare l’attenzione su alcuni componenti particolarmente interessanti. 
 
Ponte in teak Il ponte in teak naturale di prima scelta delle barche Solaris è un elemento di particolare pregio anche perché, usando una tecnica di precisione, gli artigiani Solaris riescono a montarlo senza che nessuna giunzione sia visibile. Questa tecnica dà la sensazione che le doghe siano uniche, senza soluzione di continuità. 
Il garage La barca dispone di un garage particolarmente rande che può contenere un tender di 2,85 m gonfio con il proprio motore, ovvero un tender pronto all’utilizzo. 
Zona timoneria Da notare la zona timoneria, particolarmente grande grazie al fatto che le panche del pozzetto finiscono circa 80 centimetri prima della timoneria, lasciando così aperto un passaggio che assolve a diversi scopi: A) permette al trimmer di regolare le vele lavorando ai winch in comodità. B) permette di raggiungere il gradino che garantisce un comodo accesso al ponte di coperta senza alcun ostacolo. 
Il doppio tavolo Il doppio tavolo in pozzetto si è reso necessario perché il pozzetto è molto largo e sarebbe difficile realizzare un solo tavolo che serva entrambe le panche contrapposte. I due tavoli a doppia anta abbattibile possono essere usati singolarmente alzando una sola anta, o possono creare un grande tavolo unico. Certamente nella prima soluzione si può servire a tavola con maggior comodità passando tra i due tavoli. 
 
La barca internamente rivela la stessa cura dei particolari che abbiamo visto negli esterni e la stessa eleganza. Lo stile è lineare, pulito. Il tutto si gioca sulla perfezione dell’esecuzione. 
Anche il legno è senza eccessi. In molte barche di grande nome, soprattutto in quelle nordiche, i legni hanno venature molto marcate e i colori scuri sono privilegiati, soprattutto se gli interni sono in teak o mogano. In Solaris, al contrario, le venature si devono vedere, ma non devono dominare la scena. 
L’altra cosa che si nota è che il colore del legno e le sue venature sono tutti in perfetta armonia. Scorrendo un pannello di seguito all’altro non si vedono mai venature interrotte o sbalzi di tonalità. Per ottenere questo risultato ci sono solo due modi: o si usa l’Alpi, ovvero del legno artificiale, o si usa un legno proveniente dalla stessa partita e possibilmente dallo stesso tronco. 
 
I layout dell'imbarcazione 
I layout sono due con diverse varianti. Tre cabine e tre bagni. Quattro cabine e tre bagni. Le cabine di poppa non sono gemelle, quella di dritta è leggermente più grande e ha un letto matrimoniale, quella di sinistra è un po’ più piccola e ha due letti sfalsati verticalmente e sotto quello esterno, decisamente più alto, sono posti i motori dell’aria condizionata, completamente insonorizzati. 
 
I dislivelli 
Una cosa che non ci piace mai molto sono i dislivelli all’interno delle barche. Paiolati che salgono e scendono. Nel Solaris 60 il piano dinette è più alto del resto di circa 25 centimetri. Ci si abitua subito e la cosa non dà fastidio, ma i gradini, comunque sia, ci sono come ci sono sempre in questo tipo di barche a tuga alta. 
 
La dinette rialzata ha tre motivi: 
Essendo più alta, il paiolato si trova su una parte più larga dello scafo, quindi la dinette è più spaziosa. 
Sotto il piano dinette ci sono ampi spazi di stivaggio che per una barca in grado di navigare ovunque nel mondo è una cosa importante. 
L’occupante della dinette, pur non riuscendo a vedere fuori attraverso gli oblò laterali, si trova con la sua linea visiva molto vicina a questi. Ciò annulla la sensazione di essere in un luogo chiuso classico delle barche e fastidioso per molte persone. 
La cucina 
La cucina è trasversale e collocata fra la dinette e la cabina armatoriale. Sopra di questa una grade finestra che la rende particolarmente luminosa. La sua posizione garantisce una grande privacy alla cabina armatoriale che non si trova a contatto con la zona ospiti della dinette. 
 
I piani di lavoro della cucina sono ampi e lo spazio di stivaggio è importante. Sono presenti diversi frigoriferi, tra cui uno a colonna molto capiente. 
 
La cabina armatoriale 
La cabina armatoriale si può avere con il letto alla francese appoggiato alla murata o con letto centrale. Nel primo caso il bagno è a prua e la testata del letto poggia alla paratia centrale. In questa configurazione non c’è la cabina del marinaio. 
In una seconda configurazione si può avere la cabina armatoriale con il letto centrale poggiato contro la paratia di prua che separa la zona ospiti da quella dell’equipaggio. Sui lati del letto c’è un ampio spazio per muoversi e nella cabina il bagno dell’armatore è a ridosso della paratia centrale. In questo caso si può avere la cabina del marinaio a prua con un ingresso separato. 
 
Gli impianti 
I serbatoi dell’acqua e del gasolio sono in acciaio. Tutti i cavi dell’impianto elettrico sono cablati e provvisti di etichetta, stessa cosa riguardo ai tubi e ai bocchettoni dell’impianto idraulico. 
Gli impianti sono accessibili per tutta la loro lunghezza, cosa fondamentale per la corretta manutenzione e riparazione degli stessi. Se si rompe un cavo dietro un mobile alto della dinette, se ho un accesso dedicato a quella sezione dell’impianto, rimuoverò solo il pannello che concerne la sezione ed effettuerò la riparazione; in caso contrario dovrò rimuovere, se sono fortunato, l’intero pannello che corre dietro a tutti i mobili o, per alcuni cantieri, sarà necessario rimuovere anche il mobile e quindi il pannello. 
 
L’eleganza secondo Solaris 
Tutti i modelli del cantiere Solaris Yachts oggi in produzione sono stati disegnati dal progettista argentino Javier Soto Acebal. “Sa disegnare barche molto eleganti e molto veloci e soprattutto riesce a interpretare i desideri del suo committente”, afferma Michele Ricci, dirigente del cantiere, che specifica come Javier possa esprimere l’idea di eleganza che hanno al cantiere Solaris e come questa intesa abbia portato al successo e alla forte crescita del cantiere. 
Alla Solaris il concetto di eleganza è preso molto sul serio, non può esistere una barca Solaris che non rappresenti l’eleganza. Per garantire che tutto si muova su queste barche all’insegna dell’eleganza, il cantiere Solaris studia gli interni dei suoi modelli nell’ufficio tecnico del cantiere. Questo però, diversamente da altri cantieri, non ospita solo ingegneri che devono tradurre in progetto un documento esecutivo in base a cui realizzare la barca, ma anche professionisti del design, in grado di delineare gli interni delle barche secondo i concetti Solaris. 
 
I particolari del Solaris 60 
Piano velico interessante, duecento metri quadri di tela, divisi in modo quasi uguale tra randa e genoa, fanno di questa barca un giocattolo molto divertente e facile da condurre. La sua reazione al cambio di intensità del vento è molto rapida. 
Oblò: di solito gli oblò delle barche sono in plexiglass, materiale molto bello da nuovo, ma che ha il difetto di rovinarsi rapidamente. Gli oblò del Solaris sono tutti in cristallo, un materiale che rimane immutato nel tempo. 
Funzionalità: nella barca si nota come ogni cosa è votata, da una parte, ad assolvere una funzione estetica, ma dall’altra a perseguire uno scopo, a svolgere una funzione e per farlo deve sempre garantire la massima efficienza. 
Marinità: una barca marina è una barca pratica. Il gavone delle ancore del 60 è un esempio di come questo luogo essenziale dovrebbe essere sempre concepito: grande, profondo e di facile accesso. 
Impianti: sono concentrati nel vano impianti, tutto è perfettamente cablato, pulito e segnalato da apposite etichette. Lavorare in un luogo del genere è un piacere per chi ama navigare. 
 
I difetti del Solaris 60 
Ci spiace, ma non abbiamo avuto l’opportunità di riscontrare difetti palesi della barca. Su barche di così alta qualità i difetti sono molto pochi e per trovarli una semplice prova in mare difficilmente è sufficiente. 
 
Le nostre conclusioni 
La barca è un prodotto di alta qualità e corrisponde esattamente a quanto descritto dal cantiere. La barca è destinata a durare nel tempo e a nostro giudizio è in grado di navigare ovunque e in qualunque condizione di vento e di mare pur rimanendo comunque una barca mediterranea con un grande pozzetto e una poppa aperta. 
 
8 Agosto 2023